Taranto, Puglia, Italia

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Vene varicose

Le vene varicose rappresentano una condizione caratterizzata da dilatazioni anormali e sacculari delle vene, principalmente degli arti inferiori, spesso con un andamento tortuoso. Sebbene siano una patologia frequente, generalmente ben tollerata, in alcuni casi richiedono interventi terapeutici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che solo l’1,1% dei maschi e il 2,2% delle femmine vengono ricoverati per intervento chirurgico alle varici degli arti inferiori.

I fattori di rischio che possono favorire lo sviluppo delle vene varicose includono la stitichezza, l’obesità, la deficienza della pompa muscolare, lavori che richiedono la stazione eretta in ambienti caldi, alterazioni delle vene presenti alla nascita (congenite), età compresa tra i 30 e i 50 anni, sesso femminile, e altri. La postura, in particolare durante la stazione eretta prolungata, è il fattore che maggiormente influisce sulla pressione sanguigna venosa, con un aumento notevole che può arrivare fino a dieci volte la pressione normale. Ciò può portare a una stasi venosa significativa e alla comparsa di edema.

Anatomia ll sistema venoso degli arti inferiori è composto dal sistema venoso profondo, superficiale e dalle perforanti, che mettono in comunicazione i due sistemi. La circolazione avviene attraverso il ritorno del sangue al cuore, grazie alla contrazione dei muscoli del polpaccio e della coscia, che spinge il sangue verso l’alto contro la forza di gravità. Le vene varicose possono colpire le vene superficiali degli arti inferiori, con la Grande Safena e la Piccola Safena tra le più frequentemente coinvolte.

I sintomi delle vene varicose possono includere sensazione di gambe pesanti, dolore, crampi, vene ingrossate, aumento della temperatura locale, prurito, e gonfiore alle caviglie e ai piedi. Le complicanze possono portare a alterazioni cutanee, eczemi, ulcere varicose e altre condizioni.

La diagnosi della malattia varicosa si basa principalmente sull’esame clinico, con particolare attenzione alla palpazione delle vene varicose e a prove specifiche come la prova di Trendelenburg e la prova di Perthes. Inoltre, l’eco color Doppler può essere utilizzata per valutare i flussi venosi in modo più dettagliato.

Per quanto riguarda i trattamenti conservativi, esistono diverse opzioni, tra cui la terapia elastocompressiva e quella farmacologica.

La terapia farmacologica può includere sostanze flebotoniche, antiedemigeni, profibrinolitici ed antiinfiammatori. Le calze elastiche graduate, che esercitano una compressione decrescente dal piede verso la coscia, sono comunemente utilizzate come trattamento conservativo. La prevenzione delle vene varicose implica anche norme igieniche e comportamentali, come evitare la stazione eretta o seduta prolungata, fare regolare attività fisica e mantenere un peso corporeo adeguato.

Tuttavia, in ambito di radiologia interventistica, si aprono interessanti prospettive per trattamenti ablativi mini-invasivi. La scleroterapia, che consiste nell’iniezione di sostanze chimiche per indurre la formazione di un trombo e la trasformazione fibrosa della parete venosa, può essere utilizzata in varici più piccole, come quelle reticolari e le teleangectasie. Inoltre, trattamenti endovascolari con laser o radiofrequenza rappresentano approcci sempre più diffusi per eliminare le vene varicose in modo meno invasivo rispetto alle tradizionali procedure chirurgiche.

In generale, non esiste una cura del tutto definitiva per le vene varicose, ma l’integrazione di diversi approcci terapeutici, inclusi trattamenti conservativi, interventi mini-invasivi e terapie farmacologiche, può alleviare i sintomi e prevenire le complicanze.