Taranto, Puglia, Italia

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Piede diabetico /claudicatio

Rivascolarizzazione endovascolare radiologico interventistica per guarigione claudicatio e/o salvataggio d’arto inferiore.

Introduzione:

Il piede diabetico è una complicanza cronica e grave del diabete mellito, una patologia caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue.

La neuropatia periferica e l’insufficienza vascolare sono due dei principali fattori che contribuiscono alla comparsa del piede diabetico. La neuropatia danneggia i nervi delle estremità inferiori, riducendo la sensibilità del piede, mentre l’insufficienza vascolare riduce il flusso sanguigno ai piedi, compromettendo la guarigione delle ferite e aumentando il rischio di infezioni gravi e gangrena.

Eziopatogenesi:

L’eziopatogenesi del piede diabetico coinvolge diversi meccanismi. La neuropatia diabetica rende i pazienti incapaci di percepire adeguatamente il dolore e altre sensazioni nei piedi, il che può portare a lesioni non avvertite, come abrasioni o calli, che possono peggiorare rapidamente senza essere rilevate. La ridotta sensibilità al calore e al freddo aumenta anche il rischio di ustioni e congelamento.

La ridotta circolazione sanguigna, causata dall’aterosclerosi e dall’infiammazione dei vasi sanguigni nei pazienti diabetici, riduce l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti del piede, rallentando così il processo di guarigione delle lesioni e favorisce l’insorgenza di ulcere.

Diagnosi:

La diagnosi del piede diabetico è basata sull’esame clinico dei piedi da parte del medico. Sono valutate la sensibilità, la presenza di ulcere o ferite, il flusso sanguigno, la presenza di infezioni e l’integrità delle ossa e delle articolazioni.

Trattamento di rivascolarizzazione endovascolare radiologico interventistico:

Nel trattamento del piede diabetico con insufficienza vascolare, la rivascolarizzazione endovascolare radiologico interventistica è diventata una procedura importante e minimamente invasiva. Questa tecnica mira a ripristinare il flusso sanguigno alle zone compromesse del piede mediante l’uso di cateteri e palloncini per aprire e dilatare i vasi sanguigni ostruiti o restringiti.

La procedura può includere:

  1. Angioplastica con palloncino: Un catetere con un palloncino gonfiabile all’estremità viene guidato attraverso i vasi sanguigni fino all’area ostruita o restringita. Il palloncino viene gonfiato per dilatare il vaso e ripristinare il flusso sanguigno.
  2. Posizionamento di stent: In alcuni casi, dopo l’angioplastica, può essere inserito un piccolo dispositivo chiamato stent per mantenere il vaso aperto e prevenire la re-occlusione.
  3. Trombolisi: In presenza di coaguli di sangue che ostruiscono i vasi, si può utilizzare la trombolisi, una procedura che prevede l’uso di farmaci per dissolvere il coagulo e ripristinare il flusso sanguigno.
  4. Endoarteriectomia: In alcuni casi, può essere necessaria l’endarterectomia, una procedura per rimuovere l’aterosclerosi e altre placche dai vasi sanguigni.

È importante sottolineare che il trattamento endovascolare radiologico interventistico dovrebbe essere parte di un approccio multidisciplinare, che comprende la gestione adeguata del diabete, la cura delle ferite e il controllo dell’infezione. Inoltre, l’educazione del paziente sulle misure preventive, come l’igiene del piede e l’utilizzo di calzature adeguate, è fondamentale per ridurre il rischio di ulteriori complicanze.

L’esempio qui sotto mostra uno stadio precoce di ischemia di piede diabetico, lo stadio che permette un recupero pressochè ottimale ed il salvataggio completo dell’arto inferiore. Il paziente è stato rivascolarizzato per via endovascolare a livello dell’arteria tibiale anteriore e posteriore. La prima immagine mostra un arto ischemico, edematoso, con ridotta sensibilità ed iniziali lesioni trofiche ungueali. La seconda immagine racconta risoluzione dell’edema, buon ripristino ungueale, aumento della sensibilità clinica del paziente e riduzione dei rischi di amputazioni minori o maggiori.