L’osteoma osteoide è un tumore benigno, cioè non pericoloso, che colpisce le ossa. Immaginate che una piccola area dell’osso, invece di crescere normalmente, si “accenda” e produca tessuto osseo in eccesso, creando una sorta di “nodulo”. Questo nodulo, anche se piccolo, può dare parecchio fastidio.
Epidemiologia
L’osteoma osteoide è più comune nei bambini e nei giovani adulti, soprattutto tra i 10 e i 30 anni. Può comparire in qualsiasi osso, ma più spesso si manifesta nelle gambe (femore e tibia), nelle braccia (omero) o nella colonna vertebrale.
Sintomi
Il sintomo principale è il dolore, che di solito è:
- Intenso e persistente: il dolore può essere forte e durare a lungo.
- Notturno: spesso il dolore peggiora di notte, disturbando il sonno.
- Localizzato: il dolore si sente nella zona precisa in cui si trova l’osteoma osteoide.
- Sensibile al movimento: il dolore può aumentare quando si muove l’arto colpito.
- Alleviato da farmaci: il dolore può migliorare con l’uso di antidolorifici, come l’ibuprofene.
Oltre al dolore, a volte si può notare un gonfiore o un rigonfiamento nella zona interessata.
Diagnosi
Per diagnosticare l’osteoma osteoide, il medico può utilizzare diversi strumenti:
- Radiografia: è un esame che permette di vedere le ossa e identificare l’area “anomala”.
- TAC: è una radiografia più dettagliata che fornisce immagini tridimensionali dell’osso.
- Risonanza magnetica (RM): è un esame che utilizza campi magnetici per visualizzare sia le ossa che i tessuti circostanti.
Terapia
La terapia per l’osteoma osteoide dipende dalla gravità dei sintomi e dalla localizzazione del tumore. In alcuni casi, il medico può consigliare di tenere sotto controllo la situazione con antidolorifici. Tuttavia, il trattamento più efficace è la termoablazione radiologica interventistica.
Termoablazione: un trattamento “mirato”
La termoablazione è una tecnica mini-invasiva guidata dai raggi X. Consiste nell’inserire un ago sottile nel nodulo osseo e, attraverso l’ago, viene erogata energia termica (calore) per “bruciare” le cellule tumorali.
Come funziona la termoablazione?
- Guida per immagini: il radiologo utilizza raggi X (fluoroscopia o TAC) per guidare l’ago con precisione fino all’osteoma osteoide.
- Posizionamento dell’ago: l’ago viene inserito attraverso la pelle e posizionato esattamente al centro del nodulo osseo.
- Ablazione termica: attraverso l’ago viene erogata energia termica che distrugge le cellule tumorali.
- Fine della procedura: l’ago viene rimosso e viene applicato un bendaggio.
Quali sono i vantaggi della termoablazione?
- Mini-invasiva: non richiede incisioni chirurgiche, solo un piccolo foro nella pelle.
- Efficace: risolve il problema nella maggior parte dei casi.
- Rapida: la procedura dura in genere meno di un’ora.
- Poco dolorosa: viene eseguita in anestesia locale o sedazione.
- Recupero veloce: il paziente può tornare alle normali attività in breve tempo.
Cosa succede dopo la termoablazione?
Dopo la procedura, è possibile che si avverta un po’ di dolore nella zona trattata, che può essere alleviato con antidolorifici. In genere, il paziente viene dimesso il giorno stesso o il giorno dopo e può riprendere gradualmente le normali attività.
L’osteoma osteoide può tornare?
In rari casi, l’osteoma osteoide può recidivare, cioè ripresentarsi nella stessa zona. In questi casi, può essere necessario ripetere la termoablazione o ricorrere ad altre opzioni terapeutiche.






